Dalle ricette tradizionali a quelle più stravaganti, i prezzi lievitano del +0,6% rispetto al 2023
Le festività natalizie si avvicinano e, tra gli scaffali dei supermercati e nei negozi specializzati già spopolano i prodotti tipici di questa occasione. La sorpresa positiva è che, dopo i costanti aumenti di prezzi degli anni passati, quest’anno i prezzi dei dolci tipici non sono lievitati a dismisura.
I veri protagonisti delle tavole natalizie, il panettone e il pandoro, registrano prezzi più o meno stabili rispetto allo scorso anno (+0,6% in media), ma con importanti differenze a seconda della categoria e della tipologia prescelta. Come ogni anno, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha realizzato un’indagine sui costi dei due famosi dolci tradizionali e delle loro varianti più gettonate: dalla versione per intolleranti al lattosio e per celiaci, a quella più ricercata al caramello salato, alla versione salata con salse alle verdure e ai funghi.
Nonostante le nuove varianti, sempre più fantasiose e golose, le più amate restano le versioni classiche di panettone e pandoro, scelte da oltre il 54% dei consumatori di dolci di Natale, che al massimo optano per la versione del panettone senza canditi o senza uvetta.
Dall’indagine emerge che il prezzo del panettone tradizionale aumenta del 4% rispetto allo scorso anno, mentre cresce del 2% il costo del pandoro classico.
Chi non può rinunciare alla versione artigianale del panettone, dovrà far fronte a un aumento del +3%. Sempre per il panettone si registrano in discesa, invece, i prezzi delle versioni senza lattosio (-6%) e per il panettone vegano (-5%), ormai sempre meno “rari” tra gli scaffali e nelle pasticcerie. In aumento, invece, il prezzo del panettone gluten free (+5%).
Nonostante l’aumento medio sia modesto, tali costi continuano a incidere sui bilanci delle famiglie, che non a caso questo Natale opteranno sempre di più per regali in campo alimentare.
Di seguito la tabella con i costi in dettaglio e alcuni consigli utili su come scegliere prodotti di qualità:
Fonte: Dati Federconsumatori 2022, 2023 e 2024.
NB – I costi sono relativi a confezioni da 1 kg per tutti i prodotti, tranne il panettone gluten free (500 gr), il mini-panettone (100 gr).
Panettone e pandoro: quando sono degni di questo nome?
Ricordiamo che per poter riportare le diciture “pandoro” o “panettone” il prodotto deve essere conforme a quanto disposto dal Decreto 22 luglio 2005 Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che stabilisce appunto gli ingredienti da utilizzare e le procedure da seguire nella preparazione.
Indicazioni in etichetta
Che sia industriale o artigianale, in qualità di prodotti preconfezionati i pandori e i panettoni devono riportare in etichetta alcune informazioni. La normativa vigente prevede che sulla confezione siano indicate le seguenti informazioni (secondo quanto previsto dal Regolamento (UE) 1169/2011: Etichettatura dei prodotti alimentari):
- denominazione di vendita – nome comunemente impiegato per definire il singolo prodotto;
- elenco ingredienti;
- quantità (di tutti gli ingredienti e la quantità netta dell’alimento);
- termine minimo di conservazione o data di scadenza;
- nome o ragione sociale o marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella Comunità Europea;
- sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento;
- lotto di appartenenza del prodotto;
- modalità di conservazione e di utilizzo qualora sia necessaria l’adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto;
- istruzioni per l’uso – ove necessario;
- paese di origine o luogo di provenienza;
- ingrediente o coadiuvanti che possono provocare allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o preparazione di prodotti e/o alimenti;
- dichiarazione nutrizionale.
Consigli utili
Non è sempre facile orientarsi tra l’ampia gamma di prodotti proposti, la cui varietà può disorientare il consumatore, distraendolo da elementi importanti. Per questo l’O.N.F. indica alcuni consigli da seguire:
- Constatare l’integrità della confezione, che non deve presentare buchi o tagli;
- Controllare la data di scadenza;
- Prestare attenzione alla denominazione del prodotto (l’eventuale utilizzo della dicitura “dolce natalizio” o “dolce di Milano” o “dolce di Verona” invece di “pandoro” o “panettone” comporta l’impiego di ingredienti diversi rispetto a quelli della ricetta classica);
- Verificare, qualora sia possibile, lo stato di lievitazione del panettone (quando la lievitazione è ottimale la curvatura del dolce parte dalla fine del pirottino);
- Qualora l’acquisto avvenga a distanza (via telefono, via internet, ecc.), è opportuno controllare che le informazioni obbligatorie in etichetta siano disponibili prima della conclusione della transazione.
Nel caso del panettone la presenza di canditi e uvette in superficie è quasi sempre sinonimo di un impasto interno ricco. Al taglio il dolce deve presentare alveoli (cioè i tipici fori) grandi e irregolari, che indicano una buona lievitazione.
Il pandoro deve avere un colore dorato e uniforme e non deve risultare unto all’esterno ma perfettamente asciutto.
Una volta acquistato, per testare la qualità della propria scelta, è opportuno valutare il profumo del panettone e osservarne l’alveolatura: quanto più è disomogenea, tanto più la lievitazione e la scelta delle farine sono ottimali (nel pandoro si ha invece un’alveolatura più fine e compatta).